


         
        
 La 
          Posta del Telemedico 
        
        16 Gennaio 2010
LE CIASPOLE
Illustrissimo  Telemedico, 
  innanzi tutto come  sta? Mi hanno detto che ha avuto qualche disturbo, spero niente di serio. Sono  veramente contento di poter far abbeverare la mia umile mente alla Sua fonte di  sapienza. Mi hanno detto che Lei ha una risposta per tutto. Ma come fa ad  essere così ferrato?
  Ma veniamo al quesito  che ho da porLe.
  Sono un nuovo socio  frequentatore e adoro passeggiare sulla neve soprattutto in lunghe e silenziose  escursioni con L’Anonima Montanari Avvinazzati.
  Tuttavia nell’ultima  escursione, ho avuto qualche leggerissimo inconveniente che vengo ad  esplicitarLe.
  La neve era fresca e  farinosa e nonostante mi fossi adeguatamente e preventivamente fornito di 
  C I A S P O L E non ho  potuto fare a meno di sprofondare per oltre un metro ad ogni passo.
  Oltre alla fatica  nella progressione della ascesa, ho notato alcuni fastidi che passo brevemente  di seguito ad elencarLe:
1. congelamento  del primo dito del piede sinistro e del terzo dito del piede destro.
2. presenza di  raggrinzimento cutaneo del calcagno.
3. atrofia degli  organi genitali.
4. anuria.
5. granulocitosi.
6. alitosi.
7. artrosi.
8. psittacosi.
La cosa che più mi ha  infastidito, tuttavia, è stata la scoloritura dell’etichetta della  preziosissima bottiglia di Passerina del frusinate del 1995 (annata molto buona  per le passerine) alla quale tenevo tanto, vista la cronica penuria di questi  ultimi anni.
  Ora io mi chiedo, e Le  chiedo, Illustrissimo Telemedico:
  come è possibile che  sia sprofondato nella neve fresca nonostante fossi adeguatamente ciaspolato?
  Profondamente  ossequioso e perdutamente rispettoso della Sua immensa grandezza e generosità  d’animo, Le porgo i miei più sentiti omaggi.
  Un socio bevitore
Caro ciaspolato, 
  mi accingo a  rispondere alle sue domande.
  Innanzi tutto sto  bene, pure troppo. Ho solo avuto qualche lievissimo problemino intestinale.
  Poi mi chiede come  faccia ad essere così ferrato. Semplice: mi rivolgo ad un buon maniscalco.
  E veniamo al problema  delle ciaspole.
  Non mi ha spiegato  dove teneva le ciaspole durante l’escursione.
  Pertanto se mi vuole  gentilmente fornire spiegazioni con una successiva missiva potrò sprecare un  po’ del mio tempo per risponderle.
  Cordialità
      Gentilissimo  Telemedico,
            Le rispondo  prontamente in ginocchio:
            Mi chiedeva dove  tenessi le ciaspole:
            ma nello zaino, naturalmente! 
            Le porgo i miei  ossequi
        Un socio bevitore
        Caro ciaspolato,
              capisco……
              non si faccia mai più  sentire.
        Cordialità
         
        16 Ottobre 2005
        SUONERIE
        Sommo ed onestissimo Telemedico,
          innanzi tutto le vorrei fare i miei complimenti per la sua rubrica di 
          posta. Le sue risposte sono fonte di ispirazione ed insegnamenti di 
          vita. E' con profondo piacere, pertanto che mi accingo a proporLe il 
          mio modestissimo quesito che spero possa venire prontamente accolto 
          tra la posta dei soci. Ecco, veda, 
          Eccellentissimo, ormai non posso piu' fare a meno del mio adorato apparecchio 
          telefonico cellulare di ultima generazione quadribanda video-computerizzato. 
          Adoro in particolare le suonerie polifoniche e quando mi trovo immerso 
          nella natura mi diletto nell'utilizzare suonerie che riproducono il 
          verso di animali rari. Il muflone pontino e lo gnu di Recanati sono 
          tra i miei preferiti. Ho notato tuttavia che il rumore emesso da tali 
          suonerie e' fastidiosissimo e tale da provocare l'ira dei miei compagni 
          di gita che piu' volte mi hanno fatto oggetto di fitte sassaiole. Visto 
          che ricevo notevoli chiamate e non posso rinunciare a suonerie naturalistiche, 
          mi potrebbe consigliare un rimedio?
          Orgoglioso di far parte dei suoi ammiratori,
          un socio bevitore.
        Caro 
          socio,
        conosco 
          il problema per essere stato in tempi remoti un teledisturbatore precoce. 
          Da quando mi sono accorto che fa piu' tendenza non possedere tale oggetto, 
          ne limito l'uso. Se desidera mantenere la suoneria polifonica con versi 
          di animali tuttavia le posso consigliare il verso del pesce rosso, nella 
          versione muta e del serpente a sonagli nella versione silenzioso. 
          Mi faccia sapere.
          In alto alticci
        
        10 Ottobre 2005
        Illustrissimo telemedico
          Sono un socio bevitore. Le vorrei porre un quesito.Sono da tempo vittima 
          del gioco d’azzardo. In particolare adoro il videopoker e le corse di 
          cani.Ma posso scommettere su tutto, l’importante e’ avere una posta 
          in gioco.Quando partecipo alle gite Ama, purtroppo devo rinunciare alla 
          mia attivita’ preferita.
          Ha qualche consiglio?
          Settimio Scommettoni
        
        Caro 
          vizioso,
          partecipare alle gite AMA non vuol dire rinunziare al brivido dell’eccitazione 
          che ogni giocatore d’azzardo prova ogniqualvolta viene sfidata la sorte.
          Abbiamo per questo in progetto una nuova attività che certamente, 
          oltre a divertire i soci, darà respiro alle casse asfittiche 
          dell’Anonima Montanari Avvinazzati. E’ il TOTOPIOGGIA. 
          Si tratta di associare un nome di un socio AMA con le precipitazioni 
          atmosferiche. Le scommesse sono in bottiglie di vino rosso. Le quotazioni 
          per esempio del Presidente per la prossima gita sono: in caso di pioggia 
          1 a 1, in caso di neve 1 a 2 in caso di bel tempo 1a 132. Allora caro 
          socio, cosa aspetti? 
          Gioca e vinci!!! 
          E …in alto alticci! 
        
        
        
        
        6 Settembre 2005
        Gent.mo Telemedico,
        sono un socio bevitore dell’associazione 
          ludica denominata “Anonima Montanari Avvinazzati” a cui Ella dà 
          lustro da sempre.
          Sino ad ora, fortunatamente, non ho avuto mai bisogno dei Suoi illuminati 
          consigli. La mia vita scorreva felice su un binario puntato verso la 
          gioia e la serenità: un discreto lavoro, una bella moglie, due 
          figlioli grazie a Dio in piena salute, un simpatico cane, l’automobile 
          dei miei sogni, una casetta di proprietà (mancano ancora tre 
          mensilità di mutuo),una cantina ben fornita di vini, una discreta 
          attrezzatura estremamente tecnica da montagna che utilizzo con orgoglio 
          durante le gite AMA.
          Da due o tre giorni, però, una serie di piccoli inconvenienti 
          sta minando la quiete della mia esistenza. Tralascio la lettera di licenziamento 
          e la fuga di mia moglie con il suo agopuntore. Non mi soffermo sull’ipoteca 
          accesa sulla mia casetta da mia moglie per pagare i debiti di gioco 
          dell’agopuntore e la morte di Fido, caduto in un tombino lasciato aperto 
          e incustodito. Non mi va altresì in questa sede di parlare del 
          fatto che i miei due figli hanno scelto di vivere con mia suocera in 
          un monolocale a Morlupo. Sorvolo sul furto dell’auto non assicurata 
          e sull’allagamento della cantina con rovinosi effetti sui vini pregiati. 
          Il motivo che mi spinge, in lacrime a chiedere il Suo prezioso ed illuminato 
          aiuto riguarda i miei scarponi. Ho notato che da qualche giorno puzzano 
          un po’ e questo, lo sento, non si sposa affatto con le mie severe norme 
          di igiene e di buona educazione. Come posso fare? Sono disperato, mi 
          aiuti! Non avrei mai creduto che proprio a me potessero maleodorare 
          i piedi!
          Fiducioso in un Suo risolutivo consiglio, le porgo i miei più 
          gioiosi saluti e cordialità.
          Un socio.
        Caro 
          sfigato,
          non mi sorprende affatto il fetore che mi dici esalare dai tuoi scarponi 
          in questo periodo. Le sfortunate circostanze che velatamente trapelano 
          tra le righe, di certo influenzano le regolazioni ormonali che controllano 
          la sudorazione plantare ed interdigitale. Tutto questo si ripercuote 
          sulle secrezioni delle ghiandole sudoripare dei tuoi piedi. Ti prego 
          di controllare se ti puzza di più il piede destro rispetto a 
          quello sinistro.
          Un rimedio radicale per ridurre tale inconveniente sarebbe il lavaggio 
          previo ammollo a bagnomaria in una soluzione di acqua e vetriolo.
          Ben presto noterai la “dissoluzione” del problema!
          Fammi sapere e….in alto alticci!
        
        12 Settembre 2005
        Gent.ma Maestà
          dopo numerose difficoltà nel procurare la soluzione da Ella indicata, 
          mi è sovvenuta una mia antica amicizia con Don Peppino Castrozzo 
          Della Sila che mi ha procurato il vetriolo. Purtroppo ho perso l'uso 
          del piede sinistro ( a proposito, complimenti! Non puzza più!!) 
          ma ho notato una certa ritrosia nell'intingere anche il piede destro 
          nella soluzione di acqua e vetriolo. Le chiedo lumi: cosa mi conviene 
          fare? 
          Distinti saluti e cordialità 
          un umile servo.
        Caro 
          Zoppo,
          è ovvio che il vetriolo provochi qualche lieve effetto collaterale 
          consistente nella colliquazione cellulare e perdita parziale dell’arto, 
          oltre alla comparsa di vomito, alopecia, cefalea, talvolta stenosi aortica 
          e pustole purulente. Nello 0,004% dei casi si è avuta diminuzione 
          della libido.
          Comunque mi pare che il tuo piede non puzzi più, e questo è 
          certo un buon risultato. Il mio consiglio è di procedere con 
          l’altro piede residuo onde sconfiggere il fastidiosissimo lezzo. Se 
          dovesse comparire una lieve zoppia rendimene edotto.
          In alto alticci!        
        
19 Maggio 2010 - Pasta all' Amatriciana 
Illustrissimo ac reverendissimo Telemedico,
  pensando di fare cosa grata ai miei commensali, tutti partecipanti alla 
prossima gita sul Monte di Cambio, l’altra sera ho preparato una pasta 
all’amatriciana.
L’aspetto sembrava buono, le caratteristiche organolettiche non lasciavano 
presagire nulla di grave, ma al primo assaggio, i miei graditi ospiti 
hanno accusato i seguenti disturbi che vado ad elencare:
Nausea,
  Inappetenza,
  Flatulenza,
  Aerofagia,
  Vomito a getto,
  Modificazione dell’alvo,
  Melena.
  
Alcuni hanno accusato anche:
  
Distimia,
  Glossolalia,
  Disuria,
  Discinesia delle vie biliari,
  Polluzione notturna in pieno giorno.
  
  
Ora io mi chiedo e Le chiedo: ma fosse colpa della mia pasta 
  
  all’amatriciana?
  
  Ossequiosamente e spudoratamente servo suo mi inginocchio di fronte a 
  
  cotanta grandezza; 
  Un socio bevitore
Gentilissimo avvelenatore,
  sono grato della sua umile ossequianza.
Veniamo al dunque. Spero abbia usato tutti gli ingredienti giusti. Ha 
messo abbastanza pecorino?
  
Immenso  Telemedico,
Si. Ho usato il pecorino del 2006 che avevo comprato per la gita di Monte 
di Cambio.
Gentilissimo sprovveduto,
forse il pecorino era scaduto!!!!
Illustrissimo Telemedico,
no il pecorino era di ottima annata ma sapeva di tappo. Sara’ per quello?
COMUNICATO DELLE POSTE ITALIANE
La missiva in risposta alle precedenti è stata sequestrata in quanto prova 
di reato. Il telemedico è stato arrestato per invio di lettere contenenti 
nitroglicerina ed esplosivo al plastico peraltro con affrancatura 
ordinaria e non prioritaria.
 
          
 24 Maggio 2010 - Riposatissimo
 Grandissima Eccellenza Telemedica,
   sono un socio camminatore da tempo avvinazzato e avvezzo a compiere le incantevoli escursioni proposte da codesta ludicissima e gaia associazione.
Sovente, soprattutto nelle uscite più impegnative, accuso alcuni disturbi quali:
 1 Stanchezza incommensurabile
   
 2 Affaticamento protratto
   
 3 Dispnea
   
 4 Tachicardia
   
 5 Aritmie atro-ventricolari
   
 6 Prostatite
   
   
 poi, quando la salita si fa più impegnativa anche:
   
   
 1A Edema polmonare
   
 2A Fibrillazione ventricolare con blocco di branca
   
 3A Coma
   
 4A Morte apparente
   
 5A Prostatite cronica
   
   
 Al ritorno dalla escursione di Domenica 23 Maggio, tuttavia, in occasione della gita al Monte di Cambio nella incantevole zona del Reatino che adoro soprattutto per la presenza degli ungulati e degli uccelli di rovo, mi sono sentito insolitamente riposato.
   Saprebbe Ella porre una spiegazione esaustiva ad un sì curioso accadimento?
   
   Con umile rispetto e sempiterna venerazione, la saluto supinamente. 
   Un socio bevitore
 Caro Supino,
   la risposta al tuo quesito è semplicissima: domenica 23 maggio la gita non l’abbiamo fatta!
Te la sei sognata come al solito…
 Eccellentissimo Telemedico,
ora capisco perché non mi sono stancato!!!
In alto stanchicci ...ehm.....in letto alticci!
Un socio bevitore

 24 Maggio 2010 - Ricambio di plasma
 Egregio Signore,
   sono un umilissimo servo suo che adora passeggiare giulivo tra le vette assieme ai soci AMA.
Come Ella saprà in questo periodo si sta svolgendo il Giro d’Italia di ciclismo.
Mi è giunta voce che alcuni atleti, per meglio sopportare le angherie e le fatiche dovute al superamento del tappone dolomitico, ricorrono al ricambio di plasma.
Siffatta pratica emotrasfusiva, pare aiuti a sopportare gli sforzi protratti.
Lasciatomi convincere a praticare anche io l’emotrasfusione di plasma, ho espresso il desiderio di portare con me durante l’escursione un ricambio di plasma.
Purtroppo possiedo soltanto un Plasma fullHD da 50 pollicioni e ho constatato dopo vari tentativi, che il mio supertecnicissimo zaino d’alta quota non riesce a contenere il Plasma in oggetto.
Chiedo pertanto lumi ovviamente ,alla sua mente illuminata.
   D’istinto la saluto e le invio distinti saluti.
 
 Caro stupidissimo socio,
   mi trovo costretto per obblighi contrattuali a leggere la sua missiva alla quale, per  la più elementare regola di buona creanza, dedico parte del mio prezioso tempo a risponderle.
Lei non mi fornisce le informazioni di cui necessito.
Purtuttavia, posso ipotizzare un caso A e un caso B secondo i quali lei potrà comportarsi come mi appresto a consigliarla.
 CASO A:
   Durante la salita, lei nota la presenza del Presidente e si sente oppresso, infastidito e a volte indignato. Accusa inoltre riluttanza all’ascolto delle nozioni toponomastiche del webmaster. In più si stupisce e si riempie d’invidia per la splendida forma e la corretta efficienza del vicepresidente e si perde in inutili calcoli al tempo mancante al suo pensionamento. A causa di ciò accusa depressione, distimia, paranoia e noia. A volte sente le voci (soprattutto quella del webmaster).
   In questo caso procedere immediatamente alla trasfusione.
   Una sacca da 500cc di plasma umano di sieropositivo le potrà garantire un’eutanasia a tempo indeterminato che l’aiuterà a sopportare il disappunto provocato dalla presenza in gita delle più alte cariche dell’AMA. (mi ci metterei pure io nelle alte cariche, ma chi mi conosce sa che non c’arrivo!).
   
 CASO B:
   Per la presenza delle suddette alte cariche in gita lei ovviamente si annoia.
   In questo caso un bel Plasma da 50 pollici anche HDready va più che bene.
   Si ricordi di collegarlo all’antenna.
   Per il trasporto le consiglio un portatore o un dorso di mulo.
   
   Mi faccia sapere e buona visione!
   